Basilica di Plestia

Descrizione

Sorge sulla cripta paleocristiana e sulle rovine del tempio romano di cui sono stati recuperati i materiali da costruzione. La chiesa non presenta particolari pregi architettonici, essendo impostata su un impianto rettangolare con un ordine di colonne.

L’edificio sorge nel cuore dell’altopiano Plestino, nel comune di Serravalle di Chienti, vicino all’abitato di Colfiorito, laddove un tempo si trovava l’antica città di Plestia, poi scomparsa nel X secolo.
Si tratta di basilica di epoca paleocristiana, in stile proto-romanico.

Da un punto di vista amministrativo-civile, il corpo dell’edificio è proprietà del seminario di Nocera Umbra e nel territorio del comune di Serravalle di Chienti, mentre il sagrato, con la colonna d’angolo del porticato, è nel comune di Foligno. Da un punto di vista canonico, la chiesa di Santa Maria di Plestia si trova esattamente all’incrocio dei confini delle diocesi di Foligno, Nocera Umbra e Camerino, attualmente è gestita per convenzione dall’arcidiocesi di Camerino, con diritto d’uso da parte della diocesi di Foligno tramite la parrocchia di Colfiorito.

Fino al 1984, tutta la chiesa di Santa Maria di Plestia compreso il portico, faceva parte della diocesi di Nocera Umbra; dal 1984, con una riforma delle diocesi, tutta la parte del territorio della diocesi di Nocera Umbra che si trovava in provincia di Macerata è passato all’arcidiocesi di Camerino, quindi anche la chiesa di Santa Maria di Pistia. La colonna d’angolo del porticato, era (ed è ancora) nel territorio della diocesi di Foligno; questo fatto, unitamente alla contiguità al centro abitato di Colfiorito, dà il diritto d’uso alla diocesi folignate.

Negli anni trenta il vescovo di Foligno Stefano Corbini, fece un solenne pontificale per riaffermare questo diritto. La diocesi di Plestia ebbe vita fino al 1006, quando venne divisa tra le diocesi di Nocera Umbra e di Foligno. Nel 1138 la chiesa era pertinenza della diocesi di Foligno, ma nel 1200 era già stata ceduta alla diocesi di Nocera Umbra.

Storia
Secondo la leggenda gli apostoli Pietro e Paolo, nei loro primi anni di predicazione, passarono nella città di Plestia chiedendo rifugio in una notte fredda e piovosa. Nessuno diede loro aiuto se non una donna giovane e sola dalla quale i due apostoli, per rispetto, accettarono solo il pane e non l’alloggio.

Salirono allora verso il monte Trella, per quella strada chiamata via della Spina che collegava Plestia alla Valle Umbra, e quando furono abbastanza lontani l’ira di Dio si abbatté sulla città con un tremendo terremoto e un violento acquazzone che provocarono la distruzione e l’allagamento della città e la morte degli abitanti. La mattina, gli apostoli che dal monte videro al posto delle costruzioni solo un grande lago, ridiscesero a predicare il castigo divino ai pochi superstiti fra i quali incontrarono la giovane donna. Sulle rovine venne quindi costruita una chiesa di culto cristiano.

In verità a circa 300 metri dalla chiesa di Santa Maria di Plestia, sulla via di val Vaccagna (verso Nocera) che si diparte dal piazzale antistante, si trova un tempio frequentato dalla fine del VI secolo a.C. e oggi completamente interrato, dedicato a Cupra, dea della religione umbra venerata come “madre dei plestini” secondo quattro lamine bronzee del IV secolo a.C. ritrovate in zona nel 1962.

Attorno alla chiesa è possibile vedere i resti di un elegante porticato.
La sua importanza artistica nasce soprattutto dal ritrovamento durante alcuni scavi dei resti di un tempio dedicato alla Dea Cupra, venerata come Madre dei Plestini.
La cripta della chiesa ha dato alla luce durante gli scavi alcuni preziosi resti di un villaggio dell’epoca del ferro (VIII secolo a.C.).

Indirizzo

Località Plestia, 62038 Serravalle di Chienti (MC)

Contatti

Modalità di accesso

Da Foligno e da Civitanova  tramite la SS 77 della Val di Chienti  fino all’uscita di Colfiorito; poi seguendo le indicazioni per Plestia.

Accesso privo di barriere architettoniche.

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